Vantaggi e benefici della realtà virtuale applicata agli allestimenti museali

Le mostre di interesse museale sono molto cambiate nel corso del tempo. Se in passato il museo costituiva un’istituzione di sola conservazione, ad oggi ad essa si richiede la capacità di empatizzare con il pubblico. L’evoluzione dei siti culturali appare molto sottile, quasi impercettibile, eppure radicale e insieme di grande interesse antropologico.

L’arte del momento si piega ai bisogni cognitivi ed emozionali del pubblico. In parte per raggiungere un compromesso e in parte per liberarsi da ogni tipo di confine.

Il cambiamento dell’istituzione museale segue sicuramente quello dei tempi: più che l’espressione artistica a cambiare è la sua narrazione, che oggi passa per canali un tempo inesistenti.

In un mondo che cresce e si evolve grazie al supporto della scienza tecnologica, anche l’arte subisce una rivoluzione.

I musei di oggi prestano attenzione al pubblico, alle sue emozioni e alla sua incessante curiosità.

Molti sono i siti che hanno scelto di integrare raffinati sistemi tecnologici all’interno della propria esposizione.

In particolare, è l’allestimento a sperimentare le vie proposte dal digitale.

Nell’articolo di oggi approfondiamo questa nuova e interessante tendenza, soffermandoci sui vantaggi e sui benefici della realtà virtuale applicata agli allestimenti museali.

Che cos’è la realtà virtuale

La realtà virtuale è una tecnologia che catapulta l’utente in una dimensione simulata.

Spesso sperimentata per puro intrattenimento, essa trova sempre più spazio all’interno di fiere ed eventi.

In particolare a servirsene è il marketing museale, incaricato di impreziosire l’offerta e ampliare il seguito di un dato sito culturale.

Ma esattamente quali sono i vantaggi offerti da questa tecnologia e perché proprio i musei, istituzioni antiche e puriste, hanno scelto di adoperarla?

Scopriamolo subito.

I vantaggi della realtà virtuale all’interno dell’allestimento museale

Molti sono i benefici acquisiti dai musei grazie a questo tipi di soluzione.

Il primo è senz’altro quello di riuscire ad immergere l’utente nell’esatto contesto proposto dall’esposizione, indirizzandolo verso i reali intenti della mostra.

Inoltre, spesso questa tecnologia può essere facilmente collegata all’iphone o al tablet: la scelta di lasciare al pubblico la possibilità di utilizzare strumenti con cui si ha già confidenza accorcia le distanze tra l’istituzione museale e il fruitore, veicolando il messaggio che l’arte sia un bene comune e in quanto tale accessibile a tutti.

Un altro vantaggio guadagnato dall’uso della realtà virtuale riguarda invece l’interazione: molte delle tecnologie adoperate dai musei permettono al visitatore di partecipare attivamente alla mostra; questa sorta di comunicazione bilaterale instaura un dialogo che è permette alla struttura di rilevare le preferenze del fruitore e di limare così l’offerta.

Non è da sottovalutare poi la possibilità di rendere la mostra più emozionale. Le tecnologie utilizzate all’interno dell’allestimento museale sono immersive, nel senso che riescono il più delle volte a risvegliare i sensi del partecipante, stuzzicandone l’emotività.

Conveniamo tutti sul fatto che l’arte – o almeno la definizione che oggi ci perviene – abbia l’obbligo di scuotere e arrivare alla coscienza emotiva del suo fruitore.

L’obiettivo, dunque, è pienamente centrato dal nuovo modo di comunicare dei siti culturali.